CAA 2025: tecnologie digitali e nuove prospettive per l’archeologia

Il MAPPAlab al convegno di Atene

Dal 5 al 9 maggio si tiene ad Atene l’edizione 2025 della CAA – Computer Applications and Quantitative Methods in Archaeology, la principale conferenza internazionale dedicata all’archeologia digitale. L’incontro promuove la cooperazione interdisciplinare riunendo archeologi, matematici, computer scientists da tutto il mondo.

Il programma spazia tra numerosi temi, tra cui l’acquisizione e la gestione dei dati, il web semantico, le ricostruzioni 3D, la geofisica e le applicazioni GIS, l’AI nella ricerca archeologica.

Anche quest’anno, il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere è presente alla conferenza con numerose iniziative. La partecipazione dei ricercatori e delle ricercatrici del  laboratorio di Metodolgie Digitali Applicate all’Archeologia (MAPPA lab) riflette l’impegno nella ricerca, nell’innovazione tecnologica e nella scienza aperta, con un’archeologia orientata al futuro.

Tra gli appuntamenti principali troviamo il workshop dedicato al progetto Horizon Europe AUTOMATA, progetto dedicato alla digitalizzazione automatizzata di reperti ceramici e litici, presentato all’interno di una giornata interamente dedicata a Echoes-ECCCH, il nuovo cloud europeo per l’eredità culturale. Il workshop è coordinato da Gabriele Gattiglia e Nevio Dubbini.

Una sessione tematica “From Code to Discovery: Deep Learning in Archaeological Research”, coordinata da Elisa Paperini, Quirino Saraceni e Nevio Dubbini, propone interventi che esplorano l’applicazione del deep learning in archeologia. Tra i contributi troviamo la presentazione di modelli di reti neurali per l’archeologia ambientale e l’archeozoologia (Elisa Paperini, Nevio Dubbini), l’esplorazione di modelli e processi per la classificazione automatizzata dei reperti ceramici (Federica Mauro e Quirino Saraceni); la presentazione della COST Action MAIA (Managing Artificial Intelligence in Archaeology), iniziativa che coinvolge oltre 200 ricercatori da 33 paesi europei per la gestione dell’intelligenza artificiale in ambito archeologico (Gabriele Gattiglia, Francesca Anichini, Holly Wright della York University).

Infine, la sessione “Reuse, remix, recycle: putting the R in FAIR archaeological data”, coordinata da Chiara Giovannetti e Aida Fadioui (University of Antwerp), analizza strumenti e prospettive non tradizionali per il  favorendo modelli per la valorizzazione sociale dell’archeologia digitale.

Maggiori informazioni ai seguenti link.

CAA2025 – Digital Horizons: Embracing Heritage in an Evolving World

MAIA – Managing Artificial Intelligence for Archaeology

AUTOMATA – AUTOMated enriched digitisation of Archaeological liThics and cerAmics

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