Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela

Presentazione del libro di Salvatore Settis e Giulia Ammannati

Giovedì 2 febbraio 2023, alle ore 15:30 presso la Gipsoteca di Arte Antica e Antiquarium dell’Università di Pisa – GIARA (Piazza San Paolo all’Orto 20, Pisa) si terrà la presentazione del libro di Salvatore Settis e Giulia Ammannati “Raffaello tra gli sterpi. Le rovine di Roma e le origini della tutela”(Skira editore, 2022).

Presenteranno il volume i professori Marco Collareta e Vincenzo Farinella (Università di Pisa).

Saranno presenti gli autori.

Parte delle attività del Dottorato Pegaso in Storia delle Arti e dello Spettacolo (Università di Firenze, Pisa e Siena), l’incontro si terrà in presenza, con la possibilità di collegarsi a distanza su piattaforma Teams: https://www.cfs.unipi.it/c/230202-raffaello.

Raffaello tra gli sterpi

Rinnovando il testo e l’analisi della celebre Lettera a Leone X, questo libro individua in essa l’origine della moderna tutela del patrimonio culturale.
La Lettera a Leone X (1519-1520) non fu mai completata né mai raggiunse il destinatario, eppure continua a sollevare interrogativi e dubbi. Chi ne fu l’autore? Il principale manoscritto (a Mantova) è interamente di mano di Baldassarre Castiglione, ma chi si rivolge al Papa dicendo “io” è sempre e solo Raffaello, che studiava le rovine “per molti lochi pieni de sterpi inculti  e quasi inaxessibili”. La morte precoce del grandissimo artista (6 aprile 1520), del cui lavoro sul testo resta traccia in un manoscritto di Monaco, spiega perché uno scritto così impegnativo rimase incompiuto. Ma quale fu la parte di Raffaello e quale il ruolo del Castiglione? Perché tante correzioni e varianti nei manoscritti? Si può identificare il gioco delle parti fra i due co-autori? A chi spetta l’idea di ricostruire in disegno Roma antica e di tutelarne i monumenti? Al Papa, a Raffaello o a Castiglione?
Della Lettera non esiste “il” testo in forma compiuta, ma varie stesure successive: Raffaello tra gli sterpi ne propone una nuova edizione fondata su un attentissimo esame paleografico e filologico. Il lettore troverà in questo libro non solo il testo critico dei due principali manoscritti ma anche un confronto sinottico e genetico, che evidenzia la stratificazione di bozze, correzioni, versioni alternative, individuando in parallelo sia la stesura del Castiglione sia la forma testuale su cui Raffaello lavorò negli ultimi mesi di vita. Il saggio di apertura affronta questi temi alla luce di un’accurata ponderazione delle circostanze documentarie e della storia culturale e istituzionale: le rovine, le raccolte di antichità, i provvedimenti di salvaguardia (prima e dopo il 1519-20) dei Papi e del Comune. Ne riusciranno illuminati lo scenario culturale della Roma di Leone X, lo sguardo di Raffaello su Roma antica, il suo rapporto con Castiglione, l’audace progetto che prese forma negli ultimi mesi di vita dell’artista, e infine l’eredità intellettuale che questa lettera non spedita lasciò alle generazioni successive, e fino a noi.

Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, ha diretto a Los Angeles il Getty Research Institute (1994-99) e a Pisa la Scuola Normale Superiore (1999-2010).

Giulia Ammannati insegna Paleografia latina alla Scuola Normale Superiore di Pisa; si è occupata di Giotto, del Duomo e della Torre di Pisa, del testo di Apuleio.

Il volume sul sito dell’editore


Locandina Presentazione libro Settis Ammannati

Informazioni e contatti

info@gipsoteca.sma.unipi.it

marco.collareta@unipi.it

vincenzo.farinella@unipi.it

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