Animali Narranti: Marco Paolini al Giardino Scotto

In scena lo spettacolo epico-comico ‘Antenati’

Giovedì 24 luglio 2025 alle ore 21:00, appuntamento a Pisa al Giardino Scotto (Lungarno Fibonacci, 2), per il nuovo spettacolo della rassegna “Animali Narranti”, che avrà come protagonista Marco Paolini, insignito della Laurea honoris causa dall’Università di Pisa nel gennaio 2024.

Marco Paolini sbarca al Giardino Scotto con ‘Antenati’, il monologo che ripercorre l’evoluzione della nostra specie fra evoluzione, ecologia e ironia, attraverso l’incontro immaginato con i nonni dei nonni, con le 8.000 generazioni che ci collegano ai nostri progenitori comuni, quel piccolo nucleo africano da cui tutti gli abitanti del pianeta della nostra specie provengono. Alla parola è affidato il compito di far vedere questa stirpe di funamboli che ci ha preceduto e da cui abbiamo ereditato difetti e virtù. “La nostra storia è un poema epico in codice, un cammino tortuoso, una saga senza paragoni e noi non siamo né la fine, né il fine di quella storia”, racconta Marco Paolini, grande narratore del teatro italiano, che ha rielaborato in modo originale la lezione di Dario Fo, in un teatro di racconto in grado di tenere4 viva l’attenzione dello spettatore agganciandolo al filo della storia respiro dopo respiro. Per la televisione Paolini ha realizzato spettacoli, trasmissioni e racconti in diretta seguiti da milioni di spettatori

L’evento è il cuore dalla rassegna diffusa ‘Animali Narranti’ organizzata dall’associazione Acquario della Memoria, accompagnata dalla mostra di Cristina Gardumi, visitabile allo spazio MUMU fino a settembre, che ha già visto appuntamenti per i più piccoli (TeatroViola e Vivavoce) e  lo spettacolo di Ascanio Celestini.

Il gran finale della rassegna sarà venerdì 5 settembre con Stefano Massini, che  – grazi all’interessamento entusiasta e all’impegno del Comune – sarà proposto a ingresso libero nel Parterre di San Giuliano Terme (prenotazioni fino a esaurimento posti su www.spaziomumu.com).

Il progetto è finanziato dalla Fondazione Pisa ed ha la collaborazione di Comune di Pisa, Università di Pisa – in particolare gli insegnamenti di Cinema del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere coordinati dalla prof.ssa Chiara Tognolotti e dal prof. Maurizio Ambrosini VivaVoce APS, Fiab Pisa, XDas, e gli sponsor Net7, Copisteria Il Campano e Gelateria De’Coltelli.

Nel gruppo di lavoro di Acquario della Memoria, molto legato all’Ateneo pisano, insieme a Lorenzo Garzella, si trovano Nicola Trabucco, Serena Tonelli, Veronica Cardelli, Sofia Davila, Alberto Iorio e Sonia Cerrai,

Si entra con la tessera Mumu/Entes che si può fare al momento ed è compresa nel prezzo per tutta la rassegna.
Disponibile l’abbonamento a 40 euro per i tre spettacoli di ‘Animali Narranti’.
Riduzioni per gli under 35 e per tutti gli iscritti all’Università di Pisa.
Gradita e consigliata la prenotazione.

‘Animali narranti’

Lo spettacolo Antenati di Marco Paolini si inserisce davvero in modo perfetto nello spirito della nostra rassegna – commenta Lorenzo Garzella, documentarista e presidente dell’associazione Acquario della Memoria – che vuole mettere l’accento proprio sull’importanza, anche evolutiva, della narrazione. Umberto Eco diceva che l’essere umano è innanzi tutto una scimmia che ha imparato a raccontare storie”.

Oggigiorno lo storico e filosofo Yuval Noah Harari spiega come gli esseri umani siano innanzi tutto animali che narrano storie, storytelling animals, cioè proprio animali narranti: “Gli esseri umani pensano in termini di storie, e tutti noi tentiamo di dare senso al mondo attraverso la narrazione di storie. Homo sapiens (persona saggia) è una definizione accettabile per la nostra specie. Ma Homo Fictus – cioè una “fiction person”, una “story person” – potrebbe essere una definizione ancora migliore”.

Conclude Garzella: “Noi di Acquario della Memoria, abituati a usare il video e la multimedialità, abbiamo ritenuto importante per una volta lavorare “in sottrazione”, e ripartire dalla parola cruda. Crediamo che l’arte del racconto orale possa essere un modo per riattivare le capacità di ascolto e di immaginazione, chiamando lo spettatore fuori dal vortice velocissimo di immagini e comunicazioni mordi-e-fuggi in cui siamo immersi quotidianamente”.

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