“La magia di teste vuote”: le maschere teatrali create da Ferdinando Falossi

A un anno dalla prematura scomparsa di Ferdinando Falossi (https://www.cfs.unipi.it/2024/11/25/in-ricordo-di-ferdinando-falossi/) il 27 novembre 2025 dalle ore 15.00 la Fondazione Sipario Toscana – La Città del Teatro di Cascina, in collaborazione con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere e il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, e con la compagnia teatrale I Sacchi di Sabbia, promuove l’iniziativa La magia di teste vuote, per presentare le maschere teatrali create da Ferdinando Falossi (1956-2024) e ricordare la sua multiforme identità di artista, artigiano, studioso, operatore culturale.

Il seminario è a cura di Eva Marinai, Concetta D’Angeli, Giovanni Guerrieri, Giulia Nasini.

L’ingresso è gratuito ma su prenotazione al QR-code indicato.

Riferite all’antica drammaturgia greca, le maschere riproducono le caratteristiche espressive e fisiognomiche che la consuetudine attribuisce ai sentimenti basilari (il dolore, la gioia, il lutto, la paura), agli atteggiamenti e alle posture elementari del viso umano (il riso, il pianto, il coraggio, la stupidità), alla collocazione sociale (la regalità, la servitù, la povertà), offrendo così, insieme alla tipologia comica e tragica, l’apparenza dei sentimenti e delle passioni; e mentre ci riportano alle nostre origini culturali, ci permettono di cogliere nei volti i moti essenziali della nostra interiorità.
A questo scopo, l’incontro di studi intende riunire docenti di storia del teatro antico e contemporaneo, studiosi della maschera nei suoi aspetti cultuali, rituali e performativi, estimatori delle realizzazioni artistiche di Ferdinando Falossi, che analizzeranno la sua opera e la sua personalità culturale, sia per ricordarlo, sia per aprire prospettive storico-critiche proiettate nel futuro. L’iniziativa sarà inclusa nella didattica per il Dottorato di Ricerca Interuniversitario in Storia delle Arti e dello Spettacolo di Firenze-Pisa-Siena (coordinamento dottorandi/e a cura di Flora Foderà) e darà diritto a 1 credito formativo.
Dall’antropologia alla storia del teatro, dalla sociologia alla psicologia, guardare alla maschera significa confrontarsi con un territorio interdisciplinare, i cui contorni sono difficilmente definibili. Come afferma Claude Lévi-Strauss (La voie des masques, 1979, traduzione di Primo Levi), la maschera «combina dati mitici, funzioni sociali e religiose, espressioni plastiche […] tre ordini di fenomeni apparentemente eterogenei ma funzionalmente legati». Essa è infatti prodotto artigianale e oggetto rituale e scenico, segno e simbolo dei riti di passaggio e di iniziazione, epifania del Dio, dell’antenato o dell’animale, con funzioni di spossessamento e di incontro con l’alterità; e per la sua duplice natura, incarna il doppio, quale essenza del teatro.
Di tutti questi aspetti Falossi si è occupato sia nella dimensione teorica, con ricerche e analisi (realizzate anche compiendo numerosi viaggi esplorativi e fotografici per conoscere e riprodurre maschere di diverse culture), sia nella dimensione pratica e artigianale, attraverso un percorso nuovo e unico, sulle orme del maestro Sartori.
Al pomeriggio di studi, che sarà coordinato da Eva Marinai, parteciperanno:
  • Massimo Fusillo
  • Enrico Medda
  • Concetta D’Angeli
  • Giulia Filacanapa
  • Anna Greco
  • Giovanni Guerrieri
  • Anna Maria Monteverdi
  • Igor Vazzaz
Verrà inoltre proiettato il video realizzato da Simone Rapisarda sull’opera di Falossi.

 

 

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