Medioevo

Accelerazioni e resilienze: la costruzione del medioevo (secoli X-XII)

Accelerazioni e resilienze: la costruzione del medioevo (secoli X-XII)

La tradizionale lettura dell’alto medioevo come scontro e sintesi di romanità e germanesimo e origine delle nazioni europee è ormai contestata: si guarda a quelle società come a realtà post-romane, frutto della trasformazione e adattamento del mondo romano alle sue ripetute crisi. Nonostante la frammentazione e semplificazione politico-istituzionale, nonostante il tracollo degli standard di vita e della complessità culturale, nonostante l’emergere di tratti politici e sociali nuovi, gli elementi di continuità sono ritenuti prevalenti, anche per la convinzione degli uomini del tempo di vivere ancora in un mondo romano (cfr. C. Wickham, L’eredità di Roma. Storia d’Europa dal 400 al 1000 d.C., Laterza, 2014). Di questo mondo post-romano sarebbe una manifestazione anche l’esperienza carolingia.

Questa interpretazione dell’alto medioevo pone un problema spesso eluso dalla storiografia: quando, come e perché inizia un’epoca storica nuova, il pieno medioevo?

Senz’altro a un certo punto qualcosa cambia irreversibilmente, tanto che le continuità e persino le resilienze romane si fanno irrilevanti rispetto ai tratti nuovi e propriamente medievali. Pensiamo a fenomeni come l’affermazione delle aristocrazie cavalleresche e della loro cultura; come l’incastellamento e la nascita della signoria locale; come la riforma della chiesa romana e l’affermazione della monarchia papale; come la nuova economia, che torna a essere monetaria e mediterranea; come il nuovo urbanesimo medievale, caratterizzato da un rinnovato uso della pietra di cava e del laterizio che si accompagna a una concezione nuova dell’architettura e dello spazio sacro e all’originale ripresa della scultura su scala monumentale; come la nascita di nuove forme di elaborazione della cultura filosofica in ambito universitario, attraverso il confronto argomentativo con l’Aristotele delle traduzioni dal greco e dall’arabo e le grandi dispute dottrinali che ne scaturiscono.

Le risposte a questo quesito sono spesso incerte, persino quanto alla cronologia dell’esaurirsi dell’eredità di Roma. In questa aporia storiografica il progetto può inserirsi con efficacia, integrando le diverse competenze presenti nel Dipartimento.

Sarà fondamentale ripensare (sulla scia di C. West) la nozione di Rivoluzione feudale, tuttora il miglior modello di spiegazione della svolta. Certo, il dibattito degli anni ’90 ha cambiato molte carte in tavola e molti assunti, ma la questione di fondo rimane: l’individuazione di un fattore decisivo nel riconfigurare il sistema delle strutture delle società medievali dopo il Mille.

L’asincronia delle trasformazioni, le diverse opzioni fra rapide e accelerate innovazioni ed evoluzioni graduali, la variabile percezione dei contemporanei del carattere rivoluzionario dei cambiamenti fanno del tema un buon caso di studio delle nostre tematiche generali: il cambiamento storico tra resilienze e accelerazioni; la percezione del mutamento e il suo influsso sui processi storici; l’asincronia nel mutare delle strutture; e infine l’ambizione di cercare di cogliere la struttura di strutture, l’elemento capace di attivare il cambiamento del sistema.

Per una esposizione più dettagliata della linea tematica interdisciplinare Medioevo e per una illustrazione di quattro campi di ricerca specifici già avviati, sono consultabili i seguenti documenti:

Il farsi del pieno medioevo (secoli X-XII): progetto generale della sezione medievistica (versione estesa)

Curtes regie, curtes marchionis, domus communis ed episcopia (VIII-XII secolo).
Forme, funzioni e geografia dei centri del potere nella definizione di un nuovo “medioevo”

La scoperta dell’artefice come prodotto della svolta pienomedievale

Le traduzioni di opere filosofiche e scientifiche e la circolazione dei saperi (1150-1300)

Un’area in trasformazione: il cambiamento pienomedievale nello spazio urbano e territoriale di Pisa tra X e XII secolo

English Abstract

“The Making of Middle Ages” (10th-12th centuries)” is the main topic of the panel of our project devoted to the medieval era. The purpose is to investigate from an interdisciplinary point of view the processes that deeply changed the euro-mediterranean societies and their system of structures during the period under examination. All the social, economic, institutional and cultural aspects involved in this transformation are relevant to the main purpose and will be studied in their specific chronological boundaries and in different spatial contexts. History, archeology, history of art and history of thought and philosophy will be investigated. Asynchrony of the transformations, dialectic between accelerations of change and phenomena of resilience, coeval perception of changes underway are the main features of the research.

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